domenica 21 febbraio 2016

Teoria e Metodo dei mass media

Lezione di Teoria e metodo dei mass media, Prof. Elena Marcheschi.

Anni 90' ( 1990 ).
   
Secondo Manovich negli anni 90’ con lo sviluppo dei software, con la cultura del pc, la figura che diventa esemplificativa come detentore dei nuovi processi che i pc mettono a disposizione è quella del dj. La cui essenza artistica è quella di mixare gli elementi selezionati in un modo più ricco e più sofisticato. Quindi con gli anni 80’ si chiude un’epoca basata su taglia, incolla, recupero e si va negli anni 90’ nel mix.
Tra glia anni 90 e 2000 c’è l’intento da parte degli artisti di ricercare una sorta di simulazione di realtà.
Un’altra delle idee di Manovich è che la rivoluzione digitale ha avuto il merito di aver messo, di aver racchiuso in se quelle che sono state le strategie estetiche che venivano dalle avanguardie.

Esiste la manipolazione a tutto tondo, sia a livello di immagine ma anche una elaborazione di tipo spaziale, cromatica e temporale insomma su tutte e quattro le dimensioni.
Nascono anche le telecamere in alta definizione. Però questi progressi non sono stati sempre ben accetti dagli artisti che dovevano comunque riadattarsi  a queste nuove tecnologie. Ci sono stati anche problemi di conservazione delle opere (come ad esempio i nastri magnetici ) infatti diverse opere sono state distrutte.

Dagli anni 80’ agli anni 90’ è come se si ripartisse da capo. Perché appunto inizia un nuovo modo “ di fare arte “. Si incomincia a dare spazio a opere e grandi manifestazioni negli anni 90'.
 
Le Video istallazioni:
 
Le video istallazioni hanno al loro interno dei monitor un’immagine in movimento. E lo spettatore non deve sorpassare uno scenario frontale, lavora su accordi spazio temporali più complessi.
La videoinstallazione nasce come allestimento di uno spazio che avvolge, accoglie lo spettatore e che gli fa vivere una esperienza. 

Nei videoambienti ( come quelli di Studio Azzurro ) il visitatore è invitato a entrare, a muoversi, anche a compiere un’azione e diciamo che attraverso il suo movimento lo spettatore viene sollecitato in più sensi.
 

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